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Il perdono, la tenerezza di Dio   versione testuale
Una Veglia delle famiglie ha aperto in Umbria, il 1° agosto, le Celebrazioni di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia


Il prossimo 4 ottobre, Papa Francesco sarà ad Assisi per partecipare alla celebrazione del Santo Patrono d’Italia, di cui Bergoglio ha assunto il nome pontificale.
 
La Conferenza Episcopale Umbra ha promosso quattro eventi di preparazione alle Celebrazioni francescane. Il primo appuntamento si è tenuto ad Assisi il 1° agosto, nella ricorrenza della Festa del Perdono: la Commissione regionale per la Pastorale della Famiglia e della Vita ha organizzato una Veglia di riflessione e di preghiera delle famiglie, sul tema: ”Il perdono è la tenerezza di Dio”, con una celebrazione penitenziale nella Basilica di Santa Maria degli Angeli.
 
I prossimi appuntamenti: l’VIII Giornata nazionale per la Salvaguardia del Creato (dal 31 agosto al 3 settembre), con l’inizio del Pellegrinaggio a piedi da Assisi a Gubbio sul “Sentiero di Francesco” e la “Cavalcata di Satriano”; gli incontri nelle Piazze principali delle Diocesi dell’Umbria sabato 21 settembre, per parlare della «buona notizia dell’amore di Dio per i peccatori» e di «riconciliazione con Dio e con il prossimo, per poter camminare in una vita nuova sull’esempio di San Francesco»; la presentazione del volume a cura di Andrea Maiarelli “L’Umbria e il francescanesimo”, sabato 28 settembre.
 
Nella Lettera pastorale che accompagna il cammino preparatorio alla Festa di San Francesco, scrivono i Vescovi delle otto Diocesi umbre: «Chiamati a rappresentare la nostra Nazione nell’omaggio al Patrono d’Italia, dobbiamo, come Regione Umbria, civile ed ecclesiale, ritrovare motivazioni forti e imboccare percorsi significativi. Dev’essere una grande occasione: occasione di preghiera, occasione di riflessione. Siamo, per l’uno e l’altro aspetto, anche sollecitati dal fatto che il pellegrinaggio regionale cade nell’anno della Fede». I presuli ricordano che «una fede veramente vissuta non può non essere testimoniata e annunciata». E scrivono ancora: «Tutta la vita di Francesco e il movimento da lui generato fu caratterizzato dalla missionarietà. Dobbiamo essere grati per quanto hanno fatto e continuano a fare in questo senso i figli di Francesco. Ma, tutti dobbiamo imitare l’ardore missionario del Poverello, che nella sua Lettera ai fedeli scriveva: “Poiché sono servo di tutti, sono tenuto a servire tutti e ad amministrare le fragranti parole del mio Signore».
 
Mons. Mario Ceccobelli, Vescovo di Gubbio, in una intervista per Radio Vaticana (in allegato), ha spiegato il senso dell’incontro di preghiera delle famiglie.
 
 
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