Proposto dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, deciso a far conoscere i grandi insegnamenti magisteri ali sulla vita e le dinamiche della fertilità umana, nasce con l’intento di dare risposta alle istanze del Sinodo
È il primo Master Universitario che inserisce gli insegnamenti dei metodi naturali per la regolazione della fertilità nell’iter della formazione universitaria con un riconoscimento sia civile che canonico. Si tratta di quello di primo livello, biennale (per 60 CFU), promosso dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, in programma per gli anni accademici 2015-2016 e 2016-2017.
Intitolato “Fertilità e sessualità coniugale”, il percorso pedagogico proposto vuole, da una parte, rispondere concretamente all’invito dell’ultimo Sinodo di «offrire cammini formativi che alimentino la vita coniugale ribadendo l‘importanza di un laicato che offra un accompagnamento fatto di testimonianza viva» (“Lineamenta per la XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi”) e, dall’altra, di fronte ad una progressiva privatizzazione e banalizzazione della sessualità che ha rinchiuso l’amore in una mortifera auto-soddisfazione, riscoprire la verità della piena relazione affettiva assieme al suo autentico destino. La proposta accademica, che prevede corsi di insegnamento e tirocini di formazione pratica, si basa su due linee guida: la prima è la visione antropologica fondata sui grandi insegnamenti magisteriali del Beato Paolo VI, di San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, in particolare “Humanae vitae”, “Familiaris consortio” e “Deus Caritas est”. La seconda, invece, è la conoscenza della fertilità, ambito in cui verranno appresi e approfonditi i fondamenti scientifici dei metodi di regolazione naturale della fertilità nei diversi periodi e situazioni della vita, la metodologia di accompagnamento delle coppie, i programmi differenziati di formazione sui metodi di regolazione naturale della fertilità (RNF).