Gettando la rete nella “rete” delle notizie dal mondo alcune si impongono per i nostri temi familiari, culturali e religiosi
L’agenzia del Pime, Asia News segnala che in Indonesia, il più grande paese musulmano al mondo, la Corte Costituzionale ha approvato le nozze di ragazze poco più che adolescenti considerate “adulte” e “pronte” ad un legame rischiando di dare così il via a matrimoni “forzati” con giovani donne appena adolescenti.
Solo una settimana prima la stessa Corte Costituzionale, sotto la pressione del Consiglio Indonesiano degli Ulama’, ha respinto il ricorso di un gruppo di studenti di legge per la modifica dell’attuale legge che vieta le unioni fra coniugi di fede diversa.
Anche nel vicino sultanato del Brunei, come ci dice la rivista dei Missionari della Consolata, a partire dal 1° maggio 2014 si introducono sempre più norme e regole della shari’a verso una riforma radicale del codice penale, prevedendo pene durissime per aborto, adulterio, furto.
L’Agenzia Fides aggiorna sulle minoranze cristiane in Medio Oriente. Migliaia di famiglie cristiane sono in fuga dalla città di Hassakè in Siria a causa dell’avanzata dello Stato Islamico (Da’esh). Tra i primi a fuggire, si contano quasi 4mila famiglie cristiane appartenenti a varie Chiese (caldei, assiri, siri cattolici e siri ortodossi) che hanno in gran parte trovato rifugio nella vicina area urbana di Qamishli. L‘arcivescovo Jacques Behnan Hindo, alla guida dell‘arcieparchia siro-cattolica di Hassakè Nisibi, ha abbandonato insieme ai suoi fedeli Hassakè e attualmente ha trovato riparo anche lui a Qamishli.
Si segnala infine un articolo di un giornalista arabo e musulmano Abdullah Hamidaddin che racconta i motivi per cui un musulmano dovrebbe leggere l’enciclica del Papa “Laudato si’”.