Incontro con un responsabile di Amour&Vérité, movimento cattolico di origine francese che si occupa di pastorale familiare.
Molti sono i movimenti cattolici in Francia e nel mondo francofono impegnati nella pastorale familiare. Tra di loro, Amour&Vérité, che dipende dalla Comunità dell‘Emmanuel. Accoglienza, gruppi di riflessione, ritiri nei santuari, formazione sui metodi naturali di regolazione delle nascite sono organizzati per accompagnare le coppie sposate, i fidanzati, i ragazzi ma anche i conviventi : altrettante categorie di persone le quali attese sono oggi fortissime.
Specialista di diritto canonico, padre Cédric Burgun è anche membro di Amour&Vérité da vari anni, a Parigi. Spiega perché la preparazione al matrimonio e l‘accompagnamento delle famiglie sono così importanti in questo periodo. Secondo lui, bisogna innanzitutto unire vita coniugale e fede. Inoltre, la testimonianza è fondamentale per non presentare una visione di questa vita troppo idealizzata e scollegata dalla realtà.
Un‘altra caratteristica di Amour&Vérité consiste nel rivolgersi verso un vasto pubblico, che non sia ridotto ai cattolici che conoscono bene l‘insegnamento della Chiesa sulla famiglia. Tramite una struttura intitolata "Scuola di vita coniugale", il movimento guarda anche ai conviventi di solito lontani dalla Chiesa ma che si chiedono se sposarsi o meno, senza trovare una risposta.
Grazie alla sua esperienza, il canonista rileva che i cattolici, formati o non, hanno le stesse speranze e le stesse sofferenze dal resto della loro generazione. Per quanto riguarda la speranza, per esempio, tutti i giovani desiderano una vita coniugale stabile e che funzioni. A proposito delle sofferenze, i giovani avvertono le stesse difficoltà affettive dai loro coetanei. Secondo padre Burgun, si tratta di un dato nuovo che richiede una formazione degli accompagnatori.
Infine, padre Burgun ribadisce quanto la pastorale familiare possa essere fattore di evangelizzazione. Ricordando che la prima traccia di Dio nella natura non è la Rivelazione tramite i profeti ma la vita coniugale nel Libro della Genesi, ritiene che la cura della vita coniugale sia già evangelizzazione, anche se non è esplicita dato che non menzionai il nome di Gesù Cristo.
Ecco l‘intervista integrale rilasciata da padre Burgun :
Qual è l‘obiettivo di Amour&Vérité?
Noi di Amour&Vérité insistiamo molto sul versante della testimonianza. Non si può dare solo un contenuto intellettuale alle coppie che accogliamo, dobbiamo anche insegnare alle nostre coppie di animatori a condividere e testimoniare quello che vivono. Com’è stato detto in una delle Assemblee sinodali sulla famiglia, la presentazione della vita matrimoniale non deve essere idealizzata, lenita, teorica e distaccata dalla realtà. Cerchiamo inoltre di unire vita matrimoniale e fede. Spesso, infatti, esiste una visione dicotomica de la vita di fede e della vita matrimoniale, l‘una essendo senza influenza sull’altra. Cerchiamo anche di riportare i metodi naturali in un cammino di fede e in un cammino di lotta, di difficoltà, di discernimento. Ma l’essere difficile non significa che sia irrealizzabile.
Quali sono i vostri settori d’intervento ?
Amour&Vérité organizza la preparazione al matrimonio, cura l‘accompagnamento dei fidanzati. Esiste anche un ramo che gestisce le coppie in difficoltà, poi facciamo anche proposte per le coppie che sperano di avere figli, un problema crescente. C’è inoltre un ramo metodi naturali che non solo approfondisce la conoscenza di tali metodi, ma offre anche formazioni alle nostre coppie comunitarie per consentire loro di diventare divulgatrici di questi metodi. In Francia c’è proprio un deficit in termini di conoscenze e di numero d’istruttori per le altre coppie. E accogliamo altresì coppie piuttosto lontane dalla fede ma che, per motivi ecologici, medicali, ecc. non vogliono affrontare una contraccezione fisica o chimica e, in conseguenza, si rivolgono ai metodi naturali. Ora, di fatto, solo la Chiesa offre una formazione su questo tema, sopratutto in Francia. Amour&Vérité propone anche una riflessione riguardo agli adolescenti, che mira ad accompagnarli quando entrano nell’età adulta ed anticipare ciò che Giovanni Paolo II, in "Familiaris Consortio", chiamava formazione a lungo termine al matrimonio. Infine, ci sono ritiri per le coppie che hanno raggiunto i dieci anni di matrimonio e che cercano di rinnovare il proprio sacramento e la loro vita matrimoniale.
Ci può parlare di un’altra iniziativa in cui è impegnato da parecchi anni...
Oltre alla preparazione al matrimonio, esiste la Scuola di vita matrimoniale, che si rivolge non a giovani che hanno inizialmente un progetto di vita di matrimonio, ma a conviventi spesso abbastanza lontani dalla Chiesa che si interrogano sul matrimonio e non sanno come rispondervi. Non hanno bisogno di una preparazione al matrimonio ma di un discernimento : ci sposeremo ?
Quali profili hanno le coppie che ricevete, in queste due formazioni ?
Sono pochissimi i cattolici in possesso di un’ottima conoscenza della fede, perché nemmeno il 10 per cento della generazione che si sta sposando oggi in Francia ha seguito corsi di catechismo, anche se battezzati. Ma che siano cattolici o no, sono segnati da speranze e sofferenze identiche a quelle di tutto il resto della loro generazione. Nell’ordine della speranza, tutti i giovani che accogliamo oggi hanno, nonostante tutto, il desiderio di avere una vita matrimoniale stabile e che funzioni. Si ha l‘impressione che i giovani siano contrari al discorso ecclesiale sulla vita matrimoniale, la contraccezione, ecc. Non sono contrari, ma solo ignoranti. Vogliono capire il discorso della Chiesa. Vedo perciò una formidabile opportunità di evangelizzazione, tramite la porta d‘ingresso della vita matrimoniale, perché, infatti, non c’è nessun’altra istituzione che fornisca questa formazione alla vita di famiglia. Per quanto riguarda le sofferenze, i giovani sono segnati dalle stesse difficoltà affettive dei loro coetanei. Arrivano alla preparazione con tutto questo passivo affettivo segnato da una forma di pesantezza e di ferite. È un dato nuovo, che necessita una formazione degli accompagnatori, ancora una volta al fine di avere un discorso non idealizzato ma che parta dalla realtà della vita delle persone.
Come migliorare la pastorale familiare ?
Lo stesso Sinodo sulla famiglia ha osservato che la formazione è ancora oggi segnata da una forma d‘idealizzazione. La pastorale familiare non era necessariamente una grande urgenza nella nuova evangelizzazione, ciò che lo stesso papa ha richiesto. Abbiamo una forma di conversione ecclesiale da vivere perché della vita coniugale abbiamo fatto una forma di pastorale connessa a tutte le altre mentre la vita coniugale, per la maggiore parte dei nostri cristiani, è al centro della loro vita di fede. Tornando al tema dei metodi naturali, ci sono, a dire il vero, ancora alcuni luoghi di formazione in cui c’è un contenuto molto ridotto su questo tema, allorquando un discorso in campo affettivo e sessuale non va improvvisato. Da dieci anni sono impegnato nella preparazione al matrimonio e vedo che c’è una forma di evoluzione : le speranze ci sono sempre, ma ci sono difficoltà nuove o crescenti circa l’imprecisione relativa alla differenza fra uomo-donna, probabilmente a causa dei dibattiti di società. I dibattiti sono più tesi. C’è inoltre la questione del matrimonio tardivo : pur avendo in fondo al cuore la speranza di un matrimonio duraturo, i fidanzati e conviventi temono sempre di più di sposarsi perché hanno esempi numerosi di fallimenti coniugali davanti agli occhi.
Come può la pastorale familiare contribuire all‘evangelizzazione?
La prima traccia di Dio nella Natura non è la Rivelazione attraverso i profeti, bensì la vita coniugale, nel Libro della Genesi. Curare la vita coniugale è già evangelizzazione, anche se non si fa esplicita citando il nome di-Cristo. Non si deve fare, sin dall’inizio, une dicotomia tra la vita coniugale e l‘evangelizzazione esplicita di Cristo. D‘altra parte, l‘evangelizzazione si fa anche attraverso l‘accoglienza fraterna. Questo è il punto forte dell‘Ecole de vie conjugale (Scuola di Vita Coniugale) che accoglie conviventi ai quali, troppo spesso, è stato detto, sin dall’inizio, come una forma di giudizio negativo "non siete sposati". L‘EVC non è una preparazione al matrimonio ma un’accoglienza, in se stessa già evangelizzatrice, da parte della comunità cristiana per aiutare alla vita coniugale.