Al 1 luglio 2016 notizie da Canada, Filippine, India, Svizzera, Stati Uniti, Togo ed Iraq sui seguenti temi : legalizzazione dell‘eutanasia, incoraggiamento alla contraccezione, protezione delle donne, suicidio assistito, esortazione apostolica Amoris Lætitia, famiglie di profughi.
• CANADA/EUTANASIA
"La recente adozione del disegno di legge C-14, che legalizza l‘eutanasia e il suicidio assistito nel nostro paese, è una decisione storica deplorevole che manifesta il fallimento del nostro governo e, quindi della nostra società, a garantire una protezione umana autentica per le persone che, tra di noi, soffrono e sono vulnerabili", ha affermato Mons. Douglas Crosby, vescovo di Hamilton e presidente della Conferenza episcopale cattolica del Canada in una dichiarazione resa pubblica il 27 giugno. Da parte sua, l‘Ente cattolico per la vita e la famiglia (OCVF) ha affermato il 23 giugno che le "nostre voci (devono) continuare a farsi sentire non solo per difendere chiaramente la dignità di ogni vita umana, dalla concezione alla sua fine naturale, ma anche per esigere con forza una protezione efficace della coscienza da un capo all’altro del Canada".
•FILIPPINE/CONTRACCEZIONE
Il nuovo presidente della Repubblica delle Filippine sfida la Chiesa per quanto riguarda la contraccezione, riferisce il quotidiano cattolico francese "La Croix". Il 27 giugno, in effetti, considerando che le nascite, "troppo numerose nelle Filippine", gettano le famiglie nella povertà, il capo della Stato ha annunciato la sua intenzione di promuovere in "modo intensivo" la contraccezione artificiale, elogiando il programma di pianificazione familiare che aveva attuato a Davao quando era sindaco di questa città.
• INDIA/PROTEZIONE DELLE DONNE
Nella regione di Jammu-e-Kashmir, secondo l’agenzia d‘informazione delle Missioni Straniere di Parigi Eglises d‘Asie, ci sono donne maltrattate che ritrovano uno statuto familiare e sociale attraverso il programma imprenditoriale promosso dal Catholic Social Service Society (CSSS), la Caritas della diocesi di Jammu-Srinagar, nel quale i partecipanti, grazie a workshop di reciproco aiuto, imparano le basi necessarie all’avvio di un’attività economica, via un tirocinio al risparmio o la sottoscrizione di un microcredito.
•SVIZZERA/SUICIDIO ASSISTITO
In Svizzera, ormai, sono ben oltre 100 000 le persone che si sono collegate ad un’organizzazione di aiuto al suicidio. Si parla perfino di rivendicare la possibilità per persone che non sono in fine vita di poter organizzare più facilmente la propria morte, spiega la Conferenza episcopale svizzera in un comunicato pubblicato il 1 luglio. Mons. Felix Gmür, vescovo di Basilea e vice-presidente della CES ha chiaramente espresso, in una conferenza stampa a Berna la sua opposizione ad una morte programmata. Inoltre, con un libretto pubblicato dalla Commissione nazionale Giustizia e Pace, la Chiesa cattolica intende sviluppare la discussione pubblica sull’autonomia, la fragilità, la morte e l’aiuto al suicidio ; tale libretto è disponibile su questa pagina del sito della CES.
•STATI UNITI/SUICIDIO
Secondo una recente ricerca americana, riferisce il portale d‘informazioni svizzera cath.ch, le donne cattoliche che partecipano regolarmente a servizi religiosi hanno un rischio di suicidarsi cinque volte minore alla media della popolazione femminile. Tali risultati rafforzano, nella comunità scientifica, l’idea che ci sia una correlazione positiva tra pratica religiosa e salute mentale. Questa ricerca è stata pubblicata il 29 giugno 2016 dal giornale JAMA Psychiatry, dell’Associazione medica americana, sullo sfondo di un preoccupante aumento del tasso di suicidio delle donne americane.
•TOGO/AMORIS LAETITIA
La Conferenza dei vescovi del Togo si è riunita in assemblea plenaria dal 14 al 17 giugno a Lomé. Tra i temi trattati, come viene indicato in un comunicato disponibile tra l’altro sul sito Internet della diocesi di Kpalimé, l’Esortazione apostolica postsinodale sulla famiglia"Amoris Laetitia"di papa Francesco. I vescovi hanno tracciato gli orientamenti pastorali che saranno presi a diversi livelli su questa materia, da leggere nel documento.
•IRAQ/FAMIGLIE
A Erbil, capitale del Kurdistan iracheno, 38 famiglie sono state alloggiate per merito dell’associazione francese Fraternité en Irak. Nel campo profughi di Ashti, dove vivono 7 000 sfollati, 38 container nuovi, pagati dal governo del Kurdistan, sono stati allestiti da Fraternité en Irak, consentendo a 38 famiglie di vivere in condizioni decenti in attesa di un ritorno nelle loro città.