Il Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della CEI, ha aperto i lavori del Consiglio Permanente dei Vescovi Italiani con una lunga prolusione nella quale ha dedicato un significativo passaggio al tema della Famiglia.
La gente non perdonerà la poca considerazione verso la famiglia così come la conosciamo. Specialmente in tempo di crisi seria e profonda, si finisce per parlare daltro, per esempio si discute di unioni civili che sono sostanzialmente unimposizione simbolica, tanto poco in genere vi si è fatto ricorso là dove il registro è stato approvato. Si ha limpressione, infatti, che non si tratti di dare risposta a problemi reali - ai quali da sempre si può rispondere attraverso il codice civile esistente - ma che si voglia affermare ad ogni costo un principio ideologico, creando dei nuovi istituti giuridici che vanno automaticamente ad indebolire la famiglia. Comè noto, nellopinione pubblica la questione viene rappresentata come contrapposizione tra una concezione laica del matrimonio e della famiglia e una concezione cattolica, con laccusa che si vuole imporre allo Stato laico una visione confessionale. Ma non è così: si tratta invece della dialettica tra diverse visioni laiche dei diritti. Si parla, ad esempio, di libertà di scelta a proposito delle unioni di fatto; ma è paradossale voler regolare pubblicisticamente un rapporto quando gli interessati si sottraggono in genere allo schema istituzionale già a disposizione. In realtà, al di là delle parole, ci si vuol assicurare gli stessi diritti della famiglia fondata sul matrimonio, senza laggravio dei suoi doveri. Inoltre, si dice che certe discipline giuridiche non impongono niente a nessuno, ma solo permettono di avvalersi di una norma da parte di chi lo desidera. In verità, è la situazione complessiva a non essere più la stessa: infatti, a fronte di determinate leggi, si modifica il significato proprio dellistituzione matrimoniale, il pensare sociale ne viene pesantemente segnato e, di conseguenza, leducazione dei propri figli