Il cardinale Baldisseri sull’Instrumentum laboris e i contenuti della prossima assemblea straordinaria del Sinodo
“Per camminare non occorrono due piedi? Ebbene, per avanzare si alza un piede solo quando si è certi che l’altro resta ben piantato in terra. Questo è a mio avviso il modo di procedere sinodale. Camminare alla scoperta di nuove forme ed esperienze senza abbandonare nulla di quello che è certo, sicuro e valido”. Così il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, in un’intervista rilasciata all’“Osservatore romano” l’11 luglio, spiega come si procede verso il Sinodo alla luce dell’Instrumentum laboris recentemente presentato.
Base per i lavori del Sinodo, l’Instrumentum, prosegue il cardinale, “non è un documento magisteriale, un’esposizione dottrinale o pastorale sul tema in questione. È la sintesi elaborata di dati, informazioni, suggerimenti, vita vissuta, esperienze individuali, comunitarie, pastorali, della realtà oggettiva della famiglia oggi con le sue luci e le sue ombre. Questa elaborazione presenta lo status attuale della famiglia nei suoi molteplici aspetti, che saranno ulteriormente integrati da altri nella seconda tappa dell’iter sinodale che si concluderà con l’assemblea generale ordinaria del 2015. Spetta ai Padri sinodali – conclude – esaminare, studiare, confrontare questa realtà e metterla a confronto con l’insegnamento e la disciplina della Chiesa, che peraltro sono ben descritti nella prima parte del documento, e indicare nuove o rinnovate piste pastorali per rispondere alle sfide segnalate”.