Il Cardinale Marc Ouellet ha affermato: «Poiché per diversi anni avevo insegnato all’Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia, io mi portavo nel cuore il sogno d’una pastorale diocesana articolata attorno alla famiglia e ai suoi valori. Ero consapevole che non bastava dare priorità ad una solida pastorale familiare; occorreva ripensare l’avvenire della pastorale a partire dalla famiglia, soggetto di evangelizzazione».

«La fecondità nuziale di Cristo e della Chiesa fiorisce di conseguenza nelle famiglie consapevoli che il Cristo abita nella loro casa, come ha abitato il Focolare della Santa Famiglia, l’originaria Chiesa domestica.
In qual modo questa realtà sacramentale della famiglia, soggetto di evangelizzazione, può in concreto manifestarsi? Permettetemi di prendere un esempio nella mia personale esperienza di vescovo diocesano. Ricordo innanzitutto che la celebrazione del Congresso eucaristico internazionale di Québec nel 2008 è stata una grazia straordinaria per il paese e per la diocesi. Una dimensione di questa grazia è stata un risveglio vocazionale tra i giovani che appartengono a movimenti di evangelizzazione e la ricerca d’una formazione adeguata per questi adolescenti che manifestavano il loro interesse per il sacerdozio. Ho allora riunito un buon gruppo di genitori di questi giovani per chiedere il loro parere. Mi hanno detto: fondiamo un piccolo seminario diocesano e noi lo sosterremo con una rete di famiglie ben motivate.
Abbiamo cominciato con 12 il primo anno, 29 il secondo anno e 42 il terzo che è in corso (2010). Le famiglie si sono profuse per l’adattamento dei locali, hanno innalzato il tono dell’educazione in famiglia per essere all’altezza del giovane che torna a casa nei fine settimana, accorrono volentieri agli incontri informativi e alle celebrazioni che segnano la vita del Piccolo Seminario».