“Come sapete, in questo periodo tutta la Chiesa è impegnata in un cammino di riflessione sulla famiglia, sulla sua bellezza, sul suo valore, e sulle sfide che è chiamata ad affrontare nel nostro tempo. Incoraggio anche voi, come Pastori, a dare il vostro contributo in questa grande opera di discernimento, e soprattutto a curare la pastorale familiare, così che i coniugi sentano la vicinanza della comunità cristiana e siano aiutati a “non conformarsi alla mentalità di questo mondo ma a rinnovarsi continuamente nello spirito del Vangelo” (cfr Rm 12,2). Infatti, anche il vostro Paese, che ormai è entrato a pieno titolo nell’Unione Europea, è esposto all’influsso di ideologie che vorrebbero introdurre elementi di destabilizzazione delle famiglie, frutto di un mal compreso senso della libertà personale. Le secolari tradizioni lituane al riguardo vi aiuteranno a rispondere, secondo la ragione e secondo la fede, a tali sfide”.
Lo stesso giorno il gruppo dei sei vescovi lituani ha fatto visita al nostro Consiglio per la Famiglia: un incontro familiare, aperto al reciproco ascolto, nel quale si è suggerito di legare i vari temi della pastorale familiare (iniziazione, catechesi, sacramenti, ecc.) alla vita della comunità, nel senso di una pastorale tutta ispirata alla famiglia e alla sua vita e portare le famiglie a formare una comunità calda, accogliente, nella quale ognuno ha il suo spazio e il suo ruolo. La gravità di una situazione che vede sempre più diffondersi individualismo e relativismo, colpisce duramente il sacramento del matrimonio.
Tuttavia, in positivo, diverse sono le esperienze significative riportate dai presuli lituani: centri di ascolto e di sostegno alla vita, preparazione al matrimonio largamente diffusa, presenza di numerose associazioni familiari di impegno ecclesiale e sociale. Fra le molte iniziative per i fidanzati e le giovani coppie, si segnala quella della diocesi di Kaunas dove, da diversi anni, si celebra la giornata di San Valentino per i fidanzati e che ha visto man mano crescerne la partecipazione fino a rendere necessaria l’ospitalità nello stadio cittadino, con oltre sedicimila presenze; efficace la testimonianza di un grande campione di basket. In questa linea l’opportunità di mostrare la bellezza della famiglia, con incontri, feste, raduni risulta più efficace rispetto alla linea che vorrebbe contrastare tendenze e derive secolarizzate. Il linguaggio delle buone esperienze è accettato e compreso anche dai non credenti.
In risposta ad alcune domande specifiche è intervenuto Mons. Jean Laffitte, Segretario del nostro Dicastero, sul tema della teologia del corpo, nucleo dell’insegnamento di San Giovanni Paolo II, che ha caratterizzato il suo pensiero antropologico e che ha tra l’altro portato alla fondazione dell’Istituto su Matrimonio e Famiglia, ormai presente in diversi Paesi, presso il quale – tra l’altro – si sono diplomati anche alcuni brillanti studenti lituani.