“Costruire la famiglia e la nazione nella dignità. I semi di oggi, il raccolto di domani”: è questo l’incipit del messaggio che i vescovi del Kenya scrivono in occasione della Quaresima. Nel documento, a firma di monsignor Zacchaeus Okoth, presidente della Commissione episcopale per la Giustizia e la pace, i presuli sottolineano innanzitutto che “la famiglia è la prima cellula della società umana”, “scuola di umanità”, “Chiesa domestica”, ed è dunque “con famiglie forti che si può costruire una nazione forte”. Alla luce di tutti questi elementi, la Chiesa di Nairobi esorta a valorizzare la preghiera familiare, poiché “la famiglia che prega unita, resta unita”, mentre il catechismo tra le mura domestiche è da promuovere attraverso immagini sacre, libri sui santi, educazione dei bambini, buon esempio e la testimonianza.
Essenziale, inoltre, continua il messaggio episcopale, l’accompagnamento dei fidanzati nel percorso di avvicinamento al matrimonio: “Troppo concentrati sul giorno delle nozze, infatti, i futuri sposi dimenticano che stanno per prendere un impegno che dura per tutta la vita. Come cristiani, dobbiamo porre attenzione alla loro preparazione, offrendo appropriate linee-guida”. Non solo: la formazione al matrimonio, scrivono i vescovi, deve partire da lontano, sin dall’infanzia, per trasmettere e instillare nei giovani “gli autentici valori umani, il rispetto dell’altro ed una base spirituale e catechetica solida”.
I vescovi del Kenya, che inseriscono il tema “Famiglia e moralità” al centro della riflessione nella terza settimana di Quaresima, suggeriscono infine di “accompagnare, dal punto di vista pastorale, le coppie sposate nei loro primi anni di matrimonio”, “periodo particolarmente delicato”, andando così oltre la celebrazione del sacramento.