“L’embrione è una persona che ha dignità, merita rispetto ed è soggetto di diritto”, per questo la Conferenza episcopale cilena respinge con decisione il progetto di legge sull’aborto presentato in questi giorni dal capo dello Stato, Michelle Bachelet.
In un’intervista al quotidiano “El Mercurio” ripresa dalla Radio Vaticana, il presidente della Conferenza episcopale cilena, cardinale Ricardo Ezzati Andrello, dichiara che “l’aborto è una pratica che va contro ogni logica”, sottolineando che “un bambino non è solo parte della madre, ma è una creatura unica ed irripetibile. Per questo, la vita va difesa sin dal concepimento, che è l’unica origine biologica che possiamo definire”. La proposta normativa intende depenalizzare l’interruzione volontaria di gravidanza in caso di gestazione che mette in pericolo la vita della madre, quando il feto presenta malformazioni incompatibili con la vita e se la madre ha subìto uno stupro.
“Lo Stato deve permettere l’espressione delle diverse identità e missioni degli ospedali. Non si può forzatamente andare contro la coscienza di un medico”, aggiunge riferendosi al fatto che il progetto di legge mira a rendere obbligatorio in tutti gli ospedali, anche quelli cattolici.
Infine, il card. Ezzati esprime l’auspicio che “i legislatori, i governanti e i professionisti della sanità, consapevoli della dignità umana e del fondamento del nostro popolo nella famiglia, difendano e proteggano tali principi da crimini abominevoli come l’aborto e l’eutanasia, poiché questa è la loro responsabilità. Di fronte a leggi e disposizioni governative che sono ingiuste alla luce della fede e della ragione – conclude – si deve favorire l’obiezione di coscienza”.