Una società senza bambini? “È triste, grigia”. L’ha detto Papa Francesco stamattina all’udienza generale in Piazza San Pie dove, dopo le scorse catechesi sulle diverse figure della vita familiare (madre, padre, figli, fratelli, nonni), si è soffermato sui bambini.
“Un grande dono per l’umanità… ma sono anche i grandi esclusi perché neppure li lasciano nascere”, ha spiegato, sottolineando che “sono in sé stessi una ricchezza per l’umanità e anche per la Chiesa, perché ci richiamano costantemente alla condizione necessaria per entrare nel Regno di Dio: quella di non considerarci autosufficienti, ma bisognosi di aiuto, di amore, di perdono. E tutti siamo bisognosi di aiuto, d’amore e di perdono … tutti!”. “Per prima cosa i bambini – ha detto – ci ricordano che tutti, nei primi anni della vita, siamo stati totalmente dipendenti dalle cure e dalla benevolenza degli altri. I bambini – ha proseguito – ci ricordano un’altra cosa bella: che siamo sempre figli, anche se uno diventa adulto, o anziano, anche se diventa genitore, se occupa un posto di responsabilità, al di sotto di tutto questo rimane l’identità di figlio. Tutti siamo figli. E questo ci riporta sempre al fatto che la vita non ce la siamo data noi ma l’abbiamo ricevuta”.
Inoltre, sono tante le ricchezze che i bambini portano all’umanità: per esempio, il loro modo di vedere la realtà, con uno “sguardo fiducioso e puro. Il bambino ha una spontanea fiducia nel papà e nella mamma; ha una spontanea fiducia in Dio, in Gesù, nella Madonna. Nello stesso tempo, il suo sguardo interiore è puro, non ancora inquinato dalla malizia, dalle doppiezze, dalle ‘incrostazioni’ della vita che induriscono il cuore. Sappiamo che anche i bambini hanno il peccato originale, che hanno i loro egoismi, ma conservano una purezza, e una semplicità interiore”. “I bambini portano vita, allegria, speranza, anche guai. Ma, la vita è così. Certamente – ha evidenziato Francesco – portano anche preoccupazioni e a volte tanti problemi; ma è meglio una società con queste preoccupazioni e questi problemi, che una società triste e grigia perché è rimasta senza bambini!”.