«A Filadelfia, in occasione dell’Incontro Mondiale delle Famiglie, come pure nel corso del viaggio in Sri Lanka e nelle Filippine e con il recente Sinodo dei Vescovi, ho richiamato l’importanza della famiglia, che è la prima e più importante scuola di misericordia, nella quale si impara a scoprire il volto amorevole di Dio e dove la nostra umanità cresce e si sviluppa».
È sempre in cima ai pensieri di Papa Francesco, la famiglia, menzionata in particolar modo durante il discorso pronunciato l’11 gennaio, in occasione degli auguri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede. «Purtroppo – ha detto il Santo Padre, citando un suo intervento a Manila – conosciamo le numerose sfide che la famiglia deve affrontare in questo tempo, in cui è “minacciata dai crescenti tentativi da parte di alcuni per ridefinire la stessa istituzione del matrimonio mediante il relativismo, la cultura dell’effimero, una mancanza di apertura alla vita”. C’è oggi – ha proseguito ricollegandosi a quanto affermato nel suo viaggio in Ecuador – una diffusa paura dinanzi alla definitività che la famiglia esige e ne fanno le spese soprattutto i più giovani, spesso fragili e disorientati, e gli anziani che finiscono per essere dimenticati e abbandonati. Al contrario, “dalla fraternità vissuta in famiglia, nasce (…) la solidarietà nella società”, che ci porta ad essere responsabili l’uno dell’altro. Ciò è possibile – ha infine aggiunto il Papa – solo se nelle nostre case, così come nelle nostre società, non lasciamo sedimentare le fatiche e i risentimenti, ma diamo posto al dialogo, che è il migliore antidoto all’individualismo così ampiamente diffuso nella cultura del nostro tempo».