È stata presentata all’Unione Europea la richiesta di poter procedere alla raccolta delle adesioni necessarie affinché il riconoscimento della dignità umana e il diritto alla vita di ogni essere umano fin dal concepimento sia trattato in un adeguato dibattito presso le istituzioni europee. La richiesta è stata accolta l’11 maggio scorso, e ci sarà tempo fino all’11 maggio 2013 per raccogliere le adesioni necessarie, cioè di almeno un milione di cittadini di sette stati europei.
Un’occasione importante per suscitare un vero e proprio risveglio dei popoli europei. L’obiettivo degli organizzatori dell’iniziativa, infatti, è di superare abbondantemente il milione di adesioni e di coinvolgere tutti i ventisette stati europei in quella che vedono non solo una necessità ma un’urgenza. L’intento è di accompagnare la raccolta di adesioni in tutti i paesi dell’Unione Europea con numerose attività educative e culturali, contrassegnate dall’unità e dalla collaborazione di tutte le associazioni e i movimenti di area cristiana, un’unità di intenti che sia talmente forte e visibile da suggerire un dialogo sincero e costruttivo con tutti gli uomini.
L’Unione Europea non può cambiare le leggi degli stati nelle materie che riguardano la vita nascente, ma può, essa stessa, comportarsi in modo coerente con il principio dell’uguale dignità di ogni essere umano fin dal concepimento in tutte le attività che essa direttamente svolge (ricerca scientifica, aiuto allo sviluppo, sanità).
I promotori dell’iniziativa hanno costituito, per la raccolta delle adesioni, un comitato organizzativo con 41 rappresentanti di 21 movimenti per la vita appartenenti a 20 nazioni europee, ma ritengono indispensabile quella “mobilitazione generale” dell’intero popolo della vita richiesta da Giovanni Paolo II nell’enciclica Evangelium vitae (n. 95). Un vero rinnovamento civile e morale in questo momento di crisi, di sfiducia, di rassegnazione può cominciare a partire dal dare “gran voce” a chi non ha voce.