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Diritti della famiglia, non solo sulla carta   versione testuale
Un volume a cura dei coniugi Francesco Belletti e Gabriella Ottonelli, nel trentennale della Carta dei Diritti della Famiglia



«L’uomo è un animale familiare: è solo nella famiglia che costruisce la sua identità psicologica, linguistica, morale, culturale, relazionale sociale. Per assolvere a questo suo compito costitutivo, di formazione delle singole identità personali nel contesto delle generazioni, la famiglia ha bisogno a propria volta di essere riconosciuta nella sua identità». Così interviene il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, mons. Vincenzo Paglia, in Prefazione al volume di Francesco Belletti e Gabriella Ottonelli “I diritti della famiglia. Solo sulla Carta?” (edizioni Paoline, 2013, 12,50 euro), a trent’anni dalla pubblicazione della Carta dei Diritti della Famiglia, nell’ottobre 1983, data in cui gli autori festeggiavano il primo anniversario di matrimonio.
 
Ad esordio dell’introduzione al volume di commento, sapiente ed equilibrato, ai capitoli della Carta, nella prospettiva della vita reale, quotidiana, della famiglia, alla luce della fede cristiana e della dottrina sociale della Chiesa, i coniugi Belletti affermano: «I diritti della famiglia sono oggi seriamente minacciati in molti modi, in tutte le parti del pianeta. Vecchie e nuove fragilità interne si combinano con attacchi che provengono dall’esterno: povertà, miseria, movimenti migratori, precarietà del lavoro, persecuzioni religiose rendono la vita familiare particolarmente difficile». In questo contesto, di crisi, di individualismo esasperato e di dominio dell’incertezza in ogni ambito dell’esistenza, «la promessa del “per sempre” appare quasi impossibile e le fughe dei genitori dalla responsabilità genitoriale sono sempre più frequenti. La stessa differenza sessuale, architrave del familiare, è messa in radicale discussione. Ma, soprattutto, le famiglie si sentono sole, abbandonate, in un mondo che vuole fare a meno della famiglia».

Nel buio di «uno scenario per certi versi sconsolante, in cui la chiarezza delle enunciazioni della Carta del 1983 si scontra con la colpevole inerzia dei pubblici poteri», ecco che, nel trentennale, vale la pena riaccendere le luci sulla Carta stessa, che «ha costruito una mappa analitica dei diritti della famiglia che ancora oggi conserva una impressionante attualità».
 
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