Il Segretario generale del Sinodo sulla Famiglia, l'Arcivescovo mons. Lorenzo Baldisseri, è stato in più occasioni intervistato da “
Vatican Insider” sui temi che saranno in discussione al Sinodo. Con Andrea Tornielli, sabato 7 dicembre, è intervenuto sulla questione dei divorziati risposati. «
Ne parleremo senza tabù. L'esperienza ortodossa può esserci d'aiuto. Quello dei sacramenti ai divorziati risposati è un tema da affrontare con un approccio nuovo», ha detto Mons. Baldisseri.
«Nell'“Evangelii Gaudium”, Papa Francesco non cita esplicitamente il tema dei sacramenti ai divorziati risposati. Scrive, però, che l'Eucaristia “non è un premio per i perfetti ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli”», nota il giornalista, in forma di domanda al Segretario, che così aggiunge la dichiarazione che segue nella stessa Esortazione Apostolica: «Sottolineiamo anche la frase successiva: "Queste convinzioni hanno anche conseguenze pastorali che siamo chiamati a considerare con prudenza e audacia". Il Papa mette insieme questi due elementi. Significa che vuole che si studino questi problemi con la prudenza e, dunque, con attenzione alla dottrina. Ma anche con audacia, che per me equivale a "senza paura", guardando alle situazioni concrete delle persone».
Dunque cambierà qualcosa?
«Il magistero non è ingessato, è l'accompagnamento della dottrina al popolo. C'è un approfondimento continuo e ci sono le applicazioni ai vari casi. La Chiesa deve saper trovare l'applicazione della dottrina nel caso concreto delle persone. Questo approccio non deve farci immaginare subito conclusioni generali, norme per tutti. Dobbiamo partire dai casi concreti. E lì si può anche sviluppare una maniera nuova di poter considerare la dottrina. In fondo, anche con le dichiarazioni di nullità matrimoniali noi interveniamo caso per caso. La pastorale è questo, non è uno schema».
È giusto perciò dedurre che il tema dei sacramenti ai divorziati risposati è aperto?
«Se è stato messo nella lista del Questionario vuol dire che si intende trattarlo. E se ne vuole parlare senza tabù, altrimenti non sarebbe stato citato. Questo mi sembra evidente».
Nell'intervista sul volo di ritorno da Rio, Bergoglio a questo proposito ha ricordato − senza prendere alcuna posizione − la via ortodossa, che prevede in certi casi la benedizione di una seconda unione…
«L'esperienza della Chiesa ortodossa può esserci di aiuto, non solo per quanto riguarda la sinodalità e la collegialità, ma anche nel caso di cui stiamo parlando, per illuminare il cammino. Ma, ora non è il momento di discutere quale sia la soluzione migliore, sono temi che saranno trattati nel Sinodo. Abbiamo cominciato adesso a parlarne, in maniera nuova rispetto al passato, con una richiesta di informazioni e riflessioni alla base, alle diocesi e alle parrocchie, e questo ci aiuterà molto, insieme all'esperienza di altre Chiese, come di quelle orientali. Come lei ha ricordato anche il Papa ha fatto un riferimento a quella prassi ortodossa».