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Nigeria sempre più prolife   versione testuale
Dalla Conferenza di Abuja i vescovi Badejo, Kukah e Okeke difendono la vita con l’educazione e i social media


Un appello, forte e chiaro, per difendere l’uomo e la famiglia. Viene dalla Conferenza sul tema “Testimoniare la dignità di ogni vita umana” promossa dalla Conferenza episcopale nigeriana nei giorni scorsi ad Abuja. Per monsignor Valerian Okeke, arcivescovo di Onitsha, la famiglia è “fondamento per la creazione di una società migliore e la promozione dei valori legati alla dignità della persona umana. In Africa - ha proseguito l’arcivescovo - la famiglia è la comunità in cui al bambino viene data l’opportunità di apprendere valori morali e modelli comportamentali. È la base, il fondamento per lo sviluppo di una società migliore, perché ha il ruolo primario dell’educazione dei bambini. Buone famiglie allevano buoni leader”, ha aggiunto.
 
La necessità di dare attenzione ai temi della giustizia sociale, della povertà e della corruzione è stata evidenziata da monsignor Mathew Hassan Kukah, vescovo della diocesi di Sokoto. “La più grande minaccia alla stabilità della Nigeria – ha proseguito – rimane ancora il divario incredibile tra ricchi e poveri, i crescenti livelli di disuguaglianze inaccettabili”, anche in termini di diritto alla salute. Tra le altre cose, il vescovo Kukah ha sottolineato la necessità di prendere più seriamente la questione dell’educazione da impartire a giovani, famiglie e studenti. Il presule ha poi sottolineato l’esigenza di concentrarsi sulla famiglia come unità sociale e la necessità per le donne di lottare contro le tradizioni e le culture che tendono a sminuirle.
 
Sui social media come strumento di promozione prolife si è soffermato monsignor Emmanuel Badejo, vescovo della diocesi di Oyo, che ha lanciato un invito ai cattolici fedeli a trarre vantaggio dalla tecnologia delle comunicazioni per contrastare la cultura della morte propagata nel Paese dal mondo occidentale. Secondo monsignor Badejo “la cultura della morte è stata diffusa in Nigeria da campagne mediatiche massicce per la pianificazione familiare artificiale presentata come naturale e innocua”. La Chiesa, però, “può efficacemente contrastare questa cultura attraverso campagne di sensibilizzazione e diffusione delle informazioni, la formazione, l’impegno, il networking e l’efficace mobilitazione di risorse umane e finanziarie per promuovere il Vangelo della verità, secondo gli insegnamenti della Chiesa”. Di qui l’appello rivolto a professionisti dei media, artisti, operatori pastorali, cantastorie, genitori, insegnanti e giovani per la diffusione sui social media della dottrina sociale della Chiesa.
 
 
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