Si è svolta a Libreville, in Gabon, l’Assemblea Plenaria dell’Associazione delle Conferenze Episcopali della Regione dell’Africa Centrale (ACERAC) sul tema della Famiglia, dal 13 al 17 novembre.
Il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia ha inviato un Messaggio, anche ricordando come Papa Francesco, fin dai primi giorni del suo Pontificato, sia stato impegnato a trasmettere il Vangelo della Famiglia: «La famiglia che prega, la famiglia che custodisce la fede, la famiglia che vive la gioia». Il Papa ha donato “tre parole” alle famiglie del mondo per «vivere bene la gioia della famiglia»: «Saper dire permesso, grazie, scusa».
La famiglia in Africa, forse ancor più che altrove, è «famiglia di Dio, Chiesa domestica e Santuario d’amore e di vita». L’auspicio del Presidente è che «la famiglia, cellula, motore e patrimonio dell’umanità, sia per il Continente africano la scuola che guida verso il futuro». E l’invito: «Amate la famiglia, fate famiglia, vivete la famiglia, testimoniate la famiglia». Tutti i membri della Chiesa, mentre si preparano al Sinodo straordinario sulla famiglia, sono «uniti in un solo cuore all’incontro in cui si definisce un programma per il futuro della famiglia nel Continente africano».
Nei Lineamenta per l’Assemblea Plenaria, in Introduzione, i Vescovi africani hanno esordito affermando che «la famiglia è come il pilastro e le fondamenta su cui si edifica la società. Così la società ha il dovere di proteggere e promuovere la famiglia». Alla famiglia, «la Chiesa cattolica riconosce un ruolo di madre e maestra di vita e di amore». Il matrimonio è «l’unione sacramentale e socialmente riconosciuta di un uomo e una donna, i quali, riconoscendo l’alterità dell’altro, si scelgono liberamente e si donano l’uno all’altra senza riserve e senza ritorno». Il matrimonio è una realtà “buona e naturale”. «L’uomo è fatto naturalmente per amare e per essere amato».Il matrimonio è anche una “istituzione divina” e un “sacramento”, cioè, una occasione di «incontro dell’uomo con Dio», “indissolubile”: «Non separi l’uomo ciò che Dio ha unito (Mt 19,6)». E la famiglia è, oggi, «un passaggio obbligato della Nuova Evangelizzazione», con il «coraggio di cercare e nuove strategie per raggiungere l’essere umano nel suo profondo».
i Vescovi gabonesi, che hanno ospitato l’incontro, al termine della Sessione straordinaria che si è tenuta lo scorso ottobre, per tracciare un bilancio nell’Anno della Fede indetto da Benedetto XVI, avevano diffuso una nota pastorale, invitando i fedeli a «non lasciarsi fuorviare da false dottrine e restare vigili di fronte al proliferare di correnti mistico-religiose» ed esortandoli a «riprendere coscienza della propria fede, della sua forza e bellezza, donando vigore rinnovato a coloro che attraversano difficoltà o crisi nella loro vita di fede». «L’ora è cruciale e grave – si legge nella nota −, anche nei nostri ambienti molti, mentendo, affermano Cristo non è risorto, e venditori di illusioni di certe sette affermano che la Resurrezione di Gesù è una invenzione umana. A noi sta a cuore il dovere di far risplendere la verità di fronte al relativismo religioso, e come pastori e successori degli apostoli vi chiediamo, in nome di Nostro Signore Gesù Cristo, di non lasciarvi ingannare e fuorviare da strane dottrine».
La prossima Assemblea Plenaria dei Vescovi dell’Africa centrale si terrà in Congo, a Brazzaville, dal 6 al 13 luglio 2014.