Un ricorso per dichiarare incostituzionale la legge sull’identità di genere al Tribunale costituzionale plurinazionale. L’ha presentato in Bolivia, la scorsa settimana, la “Piattaforma per la vita e la famiglia”, composta da rappresentanti della Chiesa cattolica, Chiese evangeliche e altre comunità cristiane. “Non abbiamo niente contro i diritti individuali di ciascun essere umano e rispettiamo la dignità di ciascuna persona a prescindere dalla sua inclinazione sessuale”, ha affermato il portavoce del raggruppamento Eduardo Gutiérrez, che ha aggiunto: “I diritti e gli obblighi di una persona si fermano quando cominciano quelli dell’altra persona”. A proposito della legge 807, che permette di scegliere un sesso diverso rispetto a quello di nascita e ottenere un nuovo documento d’identità, il gruppo per la vita e la famiglia chiede ai magistrati di decidere nel rispetto alla Costituzione. “In particolare – ha spiegato Gutiérrez – quando viene alterata o cambiata l’identità sessuale viene a mancare la realtà materiale. Non è perché cambiamo sesso in un pezzo di carta, che la persona si trova a essere di un sesso diverso”.