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"Sotto il segno della gradualità"   versione testuale
Il Cardinal Kasper riprende in un articolo, aggiornandolo, il suo pensiero relativo ai divorziati-risposati


«Una teologia del matrimonio realistica dovrebbe considerare il fallimento e la possibilità del perdono». E’ quanto ha sostenuto il Cardinale Walter Kasper in un articolo pubblicato questi giorni sulla rivista tedesca Stimmen der Zeit (Le voci del tempo).
 
Riprendendo e aggiornando la sua proposta relativa ai divorziati-risposati, il Cardinale sottolinea come sia possibile riammetterli all’Eucarestia a seguito di un periodo di penitenza, sotto la supervisione del vescovo, con la persona interessata che, con l’appoggio del confessore, obiettivamente riconosce la sua situazione e il suo peccato.
Dopo aver ricordato come molti specialisti ritengano sicure ed evidenti le parole di Gesù sull’indissolubilità del Matrimonio, il Cardinal Kasper afferma nel suo articolo che quanto detto dal Signore su questo tema «non è una “sentenza legale”, ma piuttosto un principio che la Chiesa, con l’aiuto dell’autorità, datale da Cristo, di legare e sciogliere, deve applicare nel contesto delle situazioni culturali mutevoli».
A proposito del concetto di indissolubilità del matrimonio, egli in particolare dichiara: «Questo è un grande convincente concetto. Comunque, non dovrebbe condurre a un’idealizzazione che è lontana dalla vita di tutti i giorni». Per il Cardinale infatti, il matrimonio cristiano, rispetto al legame di Cristo con la Chiesa, «non può pienamente realizzare questo mistero, ma può farlo solo in una forma frammentaria… gli sposi rimangono sul cammino, e sono sotto il segno della gradualità».
 
 
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